Dieci anni di solitudine

3 ottobre 2012

Ma chi te l’ha fatto fare, Mr G, di impelagarti con una ragazza intelligente, una tosta, una dura (sì?)? Quel giorno, in cui ti sei accorto che qualcosa era cambiato, che la incrociavi e ti tremava il cuore, quel lontano giorno di tanti anni fa, che non solo qualcosa, ma, a pensarci, la tua vita è cambiata.

Ma come cambia, una vita, in dieci anni, dieci anni lontani, che ti sembrano ieri, ti sembrano oggi. E ti volti, sconcertato, stranito, e guardi te, e guardi lei, e sei con lei, sempre, ma sei solo. Destinato a restare solo, in nome suo. Se sei con lei, ti cattura e le esisti accanto. Se le sei lontano, ti manca. André, mi fai tenerezza, mi fai rabbia, ti ammiro. Il tuo modo di amare è una forza potentissima, ma sei destinato ad essere infelice. Per qualche secondo di felicità, per qualche istante in cui lei si ricorda di te, e ti accendi, e ti illumini, quanti lunghi momenti neri…

Dieci anni di distanze. Dieci anni d’amore. Di mancanze, di assenze, di presenze lontane. Dieci anni a guardarla, dieci anni ad esserci, ma lontani quel tanto che basta per non perderla del tutto, ma essere perso tu. Dieci anni a sopportare lei, le sue meravigliose intemperanze, la sua dirittura morale, che si spegne solo di fronte a te (tranne rare rivendicazioni in stile occhio per occhio – leggi Bernard -) e ti massacra e ti prostra e ti distrugge e tu non esisti.

Poi, si ricorda di te. Per essere onesti, si macera anche, per potersi ricordare di te. La cosa si quaglia. E, povera stella, Mr G, anche lì… forse è per questo, Mr G, che è facile volerti bene. Che sei rimasto, con quella sconclusionata egoista della tua lei, nel cuore. Perché sei vero. Sei come tante di noi.

Ps: ovviamente cronologia manga. 🙂