E così la Ikeda ce l’ha fatta! Un intero volume Margaret – il n. 12 in uscita il 24 luglio –, dopo la serie originaria, senza Andore. Ci è riuscita con le gaiden fiume dedicate prima all’incomparabile Giro, poi agli Absurgo & generale & gentile consorte.
Il nostro, porello, non compare. Si vede che la Ikeda, che, evidentemente, ancora non viene a patti con l’idea di aver sfornato un cotale personaggio, dopo averne dette (rivelate) di tutte di più, dopo avercelo mostrato in versione baby farmer con camiciola a quadrettoni, cappello e zoccolo (eh, dopo lo zoccolo del satiro!), novello Remì di dezakiana memoria, infine, dopo averlo acconciato con strane gale e farfallino e abito color malva, ha deciso di accantonarlo in licenza matrimoniale. Che resti lì. Pace all’anima sua.
Il problema dei motivi per cui l’autrice pare non apprezzare il personaggio è annoso ma presto svelato. André la Ikeda non può disegnarlo con spille, trine e gale. Tranne come Cavaliere nero o aspirante suicida. E che disegna a fare, una, se non può disegnare merletti, ghirigori, fiocchi? Se tocca un abito sobrio? Di oltre 50 possibili sfumature di blu (come faccio io)? Qualcuno spieghi là, in Oriente, che qui sobrio è percepito come elegante… ma siccome pare che la cosa là sia diversamente percepita, il risultato è dagli al personaggio! Abbattilo! Si vede che manco i ciuffetti aiutano…
Proporrei all’autrice di darci dentro col costume del cavaliere nero, di disegnarlo in qualche avventura, così avrà i suoi ghirigori e noi… Andore! ^^ Ma sinceramente ho paura di cos’altro potrebbe proporre.