Vent’anni fa, al mio portatile Toshiba, armata di un manuale di Front Page acquistato nell’autunno precedente, al tavolo della mansarda di Macerata, creavo il Laura’s Little Corner.
Dodici miei disegni, per iniziare, poi, in seguito, i racconti di Betta, Daniela, miei. Una mail di notte di complimenti di Andrea Antonini per i disegni che, scoprii dopo, mi fruttò una recensione in un bel libro sul fenomeno manga di Crucianetti-Antonini.
La mia vita era completamente diversa, allora. La notte, disegnavo. Ero piena di entusiasmo per quello che stavo facendo. Ricordo le mie camminate sulle mura di Macerata, le stesse in cui iniziai a vedere la scena iniziale di Christine, e c’era più avanti un negozio di belle arti che aveva le Derwent Artist, e io, ogni volta, con qualche scusa, arrivavo lì e mi premiavo con qualche matita, incrementando il mio set iniziale da 36 pagato un patrimonio.
Quanti km, quanti posti, da allora. E quanti colori, quante, anche, matite colorate. Le Karisma comprate da Pellegrini e poi ancora con le Prismacolor del 2004-5. Un sacco di colori, carte.
La volta che mi commissionarono dei disegni per un dvd e io, per farli, e ne feci 16, usai tutte le sanguigna e le terrecotta delle Karisma più le Polychromos, un danno economico incredibile perché, a parte il costo di ognuna di queste matite, che mi sono ripagata da sola, non sono più riuscita trovarle (ho sostituito con le Prismacolor di allora, che erano ancora buone), mentre le Polychromos le ho trovate. E poi, tornando alle Derwent Artist, i rivenditori inglesi da cui comprai le Inktense e le Softone, che mi mandarono una scatola da 72 vuota, così finalmente tutte le Artist sfuse trovarono posto (ho questa esigenza di ordine ^^).
La grandissima curiosità per i colori, per le carte, a volte ho fatto dei disegni per sperimentarli… e l’abnegazione, il legarsi alla sedia, quando c’era da completare i fumetti, e, anche ora, la mia tantissima voglia di disegnare, anche se è faticoso, a maggior ragione adesso che non si può uscire a scaricarsi, e il fatto che me lo concedo di rado per mandare avanti il fumetto, perché ho questo impegno con me stessa e con chi lo segue. Quindi devo tralasciare le altre cose. Scrivere, fare altri disegni, saggi. Semplicemente, un fumetto assorbe molte energie e molto tempo. E’ molto complesso. Certo, disegnare e colorare un fumetto è disegnare, ma io ho proprio bisogno di usare gli acquerelli, le matite colorate… come amo camminare e correre. Sono cose che fanno parte di me e che, in queste situazioni spiacevoli che sto vivendo, per me sono essenziali.
Avevo in programma un aggiornamento, ma questi ultimi mesi sono stati a dire poco tempestosi, quindi lo farò con più calma, quando la mia mente e le mie energie non saranno risucchiate da questioni più grandi di me, non create da me, ma che devono necessariamente essere affrontate e gestite.
Ho in mente da due anni un racconto, chissà se mi deciderò a scriverlo. E Christine che è finita dal 2006 anche se l’ho integrata nel 2012-4, ma, d’altronde, quando non ci sono gli altri autori, le persone che hanno contribuito in questi anni con testi e disegni, bisogna che la webmaster abbia una scorta per i tempi di magra. E quella scorta è Christine, assieme ai disegni. Un pensiero caro a tutti voi, alle autrici, ai lettori.
Un pensiero al mio amore, Andrea, che mi sostiene.
Un pensiero agli affetti che ci siamo lasciati indietro in questi venti anni. Mamma. Fiammetta, la gattona bellissima. Barbara, che mi mandava i messaggi sul cellulare di notte per il terremoto e ricordava il mio compleanno e amava disegnare e dipingere. Buffo, il nostro gatto adorato, ti abbiamo voluto tanto bene. Principessa, che credevamo immortale.
Grazie ancora. A tutti voi. Un abbraccio grande. E buon compleanno, Little Corner!
Laura